Come ogni anno il Sole 24 ore ha pubblicato la classifica della vivibilità delle 107 città d’Italia. Sono 90 gli indicatori adottati per stilare l’ordine di posizionamento, inseriti in sei diverse macro categorie: ricchezza e consumi, affari e lavoro, ambiente e servizi, demografia e salute, giustizia e sicurezza, cultura e tempo libero. Diverse le sorprese nella top ten, con veterane della vetta e new entry che da diversi anni non si vedevano tra le prime posizioni. Emilia Romagna e Toscana le regioni che nell’ultimo anno hanno scalato maggiormente la classifica. Abbiamo raccolto i dati del quotidiano e di seguito presentiamo le prime dieci città d’Italia per qualità della vita.
10. Pisa
Sotto nuvole bianche, cielo di Pisa Da tutta questa bellezza qualcosa deve uscire. (Ezra Pound)
È la città dei miracoli a ricoprire la decima posizione della classifica. La dantesca Novella Tebe guadagna ben dodici posizioni rispetto alla classifica dell’anno scorso e per la prima volta nella sua storia entra nella top ten. A farle guadagnare molti punti la categoria demografia e società, dove guadagna un secondo posto sulla scala nazionale nella sezione medici specialisti (è la seconda città italiana per numero di medici ogni 10mila abitanti), frenata nella sua scalata alla classifica dalla sezione furti in abitazione, dove si piazza 105esima, terzultima. Crescono il mercato del lavoro (start up +37,5%) e le nascite (+1,5%).
9. Parma
Maria Luisa diventò duchessa in un ducato piccolo come una perla sul suo manto imperiale. (Alfredo Oriani)
Al nono posto la città d’Italia che ha dato i natali a Giuseppe Verdi. Anche Parma guadagna posizioni (+ 3 rispetto al 2021) trainata dall’indice Sport e Bambini, dove conquista il secondo gradino del podio. Medaglia d’argento purtroppo anche per i furti in esercizi commerciali, con un quindicesimo posto nella classifica generale della criminalità. Cala dell’1,4% il tasso di natalità della città.
8. Milano
Il Duomo gocciola verso l’alto. (Marcello Marchesi)
L’ultimo anno pesa sulla capitale morale del Paese che perde sei posizioni fermandosi all’ottavo posto. La città viene trascinata dall’indicatore affari e lavoro con un prevedibile primo posto, posizione toccata però anche nella classifica generale della criminalità delle 107 province. Immobile la crescita demografica, buono il posizionamento nel ramo cultura e tempo libero, con il quinto posto.
7. Trieste
Come un bianco gregge, vasto, traboccante giù dalle valli, che venga ad abbeverarsi alla spiaggia. (Giani Stuparich)
Sono sei le posizioni perse anche dalla città delle tre bore. Deludenti le prestazioni delle sezioni consumi (45esimo posto con 14 posizioni perse) e ambiente (passa dal quarto posto dell’anno scorso al 32esimo attuale); triste primato è poi quello dei tentati omicidi, con una media di 4,8 denunce ogni 100mila abitanti. Ottimo posizionamento per affari e lavoro e per cultura e tempo libero (è la città che legge di più in Italia, la seconda per percentuale di laureati).
6. Aosta
Crendre ni ven, ni bise. (Non temere né vento né tramontana)
Primo posto nella sezione bambini (che considera parametri quali possibilità di accesso agli asili nido, numero di pediatri, presenza di aree giochi…), con un riflesso diretto nella crescita demografica della città (+3,3%). Maglia nera per l’inflazione sui prodotti alimentari e secondo posto per gli omicidi volontari, con 1,6 denunce ogni 100mila abitanti. Ottima la posizione per quanto riguarda gli infortuni sul lavoro, dove si piazza centesima.
5. Trento
Gran never, gran granèr. (Tanta neve, tanto grano)
Nel corso dell’anno perde due posizioni ed il podio. Trento mantiene comunque un ottimo posizionamento tra le città d’Italia, soprattutto nell’ambito dei consumi e dell’ambiente (tra i vari parametri conquista il secondo posto nazionale in ecosistema urbano, criterio che considera raccolta differenziata, consumi idrici e trasporto locale). Meno positivo il risultato in giustizia e sicurezza dove raggiunge solo la 56esima posizione (rispetto alla 36esima della classifica precedente) e si conferma come la sesta città in Italia per il riciclaggio di denaro, con 4,2 denunce ogni 100mila abitanti. Forte il calo demografico (-3,9%), si mantiene comunque la settima posizione nel parametro bambini e in quello giovani (tra i parametri aree sportive, nozze, età del primo figlio).
4. Siena
Piazza del Campo è così bella nella sera, che il mondo, tra occhi stupiti e scorribande di parole, ci gira intorno e poi si inchina. (Fabrizio Caramagna)
La città del Palio guadagna ben undici posizioni e sfiora il podio. Scarso lo spazio sociale per la generazione millenial, (97esimo posto per quanto riguarda il criterio dell’imprenditorialità giovanile e 99esimo nella sezione giovani), la città affronta nell’ultimo anno un grave calo demografico (-6,3%). Grande l’attenzione data invece a cultura e tempo libero (prima città in termini di patrimonio museale, seconda per aziende agrituristiche e librerie) e a servizi e ambiente, dove guadagna addirittura 48 posizioni portandosi al secondo posto nazionale.
3. Firenze
Sei fiore caduto dai giardini celesti in testimonio delle magnificenze del paradiso germogliato sopra la terra (Francesco Domenico Guerrazzi)
Il capoluogo toscano scala otto posizioni e si aggiudica un posto sul podio. Il tasso demografico resta invariato, si conferma però come la città con la più alta speranza di vita del paese, 84 anni di media. Alta anche la partecipazione elettorale (quinta posizione con il 73% medio degli aventi diritto). Non brilla sul fronte giustizia e sicurezza, con un rank fermo all’86esimo posto nella classifica delle macrocategorie, affossato dalla 101esima posizione nell’indice di criminalità generale (4728 denunce ogni 100mila abitanti). Sul fronte lavoro è la terza città d’Italia nell’attrazione di imprese straniere, mentre aumentano del 22,2% le start up cittadine.
2. Bolzano
Giace Bolzano come un’immensa margherita in una coppa. (Titta Rosa)
Bolzano conquista il suo nono argento, confermandosi come la città più premiata nella storia delle classifiche di vivibilità (5 ori, 9 argenti, 3 bronzi). Cala dell’1% il tasso di natalità, ma resta comunque la città con più nati (9,7) ogni mille abitanti. Primato anche nel tasso di occupazione e, corollario diretto, prima tra le città con meno percettori di reddito di cittadinanza. Sul fronte cultura è scarsa la prestazione in termini di offerta di librerie (103esima), secondo posto invece nell’indice di sportività. Quinta in Italia per rapine in esercizi commerciali (9,5 denunce ogni 100mila abitanti): mantiene in ogni caso la 74esima posizione nella classifica generale della criminalità.
1. Bologna
Bologna è una vecchia signora che fu contadina. (Francesco Guccini)
Primo posto (per la quinta volta) al capoluogo emiliano. Trainata in vetta alla classifica dagli indicatori ricchezza e consumi (secondo posto) e demografia e società (primo posto). Come molte altre grandi città delude nella categoria giustizia e sicurezza (95esima posizione), in particolare a causa del secondo più alto numero di denunce per violenza sessuale (19,8 ogni 100mila abitanti ). Soffre un leggero calo demografico (-1,4%), resta comunque la città più attiva sul fronte dell’istruzione: terza nella media degli anni di studio, seconda nella partecipazione alla formazione continua, prima sia nella percentuale di diplomati che di laureati. Bolognesi anche il secondo più alto tasso di occupazione del Paese (74,8% della fascia 20-64 anni) e il primo posto nella classifica della partecipazione elettorale.